Terzo capitolo dedicato all’etichettatura degli alimenti in un mercato di un Paese Terzo. Dopo gli U.S.A. e il Canada, abbiamo ritenuto opportuno chiudere il trittico con il terzo Paese anglofono di maggiore appeal: l’Australia. Scopriamo quindi come creare un’etichetta per l’Australia seguendo i consigli dei nostri esperti.
Come realizzare un’etichetta per l’Australia?
Per quanto abbiamo potuto constatare che U.S.A. e Canada abbiano le loro differenze, tuttavia per i due Paesi si riconosce una sorta di linea comune che accompagna la stesura di una etichetta, come una impostazione coerente.
Questa impostazione si perde completamente con l’Australia che, come vedremo, ha invece un’impostazione che potremmo definire più “Europea”.
Iniziamo con il dire che vengono a mancare tutti i requisiti di posizionamento delle informazioni obbligatorie, cosa che senza dubbio facilita la creazione di un’etichetta. Anche per quanto riguarda la leggibilità delle informazioni non abbiamo particolari requisiti oltre il fatto, comune alle normative di quasi tutto il mondo, di scriverle in modo chiaro, facilmente leggibile e in modo che risaltino rispetto al colore di fondo.
Elenco delle indicazioni obbligatorie
L’elenco delle indicazioni obbligatorie da apporre in etichetta comprende:
- Il nome prodotto
- Un’ indicazione del lotto
- Ragione sociale e indirizzo del distributore
- Le avvertenze riguardo la presenza di sostanze particolari
- Un elenco ingredienti
- Le date (scadenza o preferibile consumo)
- Le condizioni di conservazione e le modalità di utilizzo
- La dichiarazione nutrizionale
- La percentuale degli ingredienti caratterizzanti
- La quantità netta
Le prime tre indicazioni obbligatorie rientrano nel concetto di identificazione dell’alimento; quelle informazioni, cioè, che consentono di determinare “l’origine” di un alimento in maniera univoca.
Il nome prodotto
Il nome prodotto può essere determinato essenzialmente in due modi:
- estrapolandolo da uno Standard, laddove ve ne sia uno previsto dalla normativa (esempi di standard sono quelli relativi a oli, latte o succhi frutta, per citarne alcuni)
- dando un nome descrittivo che sia in grado di far comprendere al consumatore la natura dell’alimento che sta acquistando.
Il lotto
Il lotto non presenta requisiti particolari e la sua apposizione è lasciata alla libertà dell’operatore. Rimane valido il concetto che il lotto debba identificare una serie di alimenti prodotti con caratteristiche uniformi tra loro.
Il recapito del distributore
Stesso discorso per quanto riguarda il recapito del distributore. Sarà necessario infatti inserire in etichetta la ragione sociale e l’indirizzo di un soggetto che sia registrato in Australia. Da notare che attualmente in Australia è obbligatorio anche indicare il Pease di origine dell’alimento, vale a dire dove l’alimento sia stato prodotto.
Le avvertenze
Quando si parla invece di avvertenze cominciano a comparire le prime “stranezze” o quantomeno alcuni aspetti particolari che vanno ad influenzare quanto deve essere scritto su un’etichetta.
Possiamo qui distinguere tre diversi livelli di avvertenze: advisory statements, warning statements e mandatory declarations.
Advisory statements: come creare un’etichetta per l’Australia che li rispetti?
Gli advisory statements riguardano l’obbligatorietà di inserire in etichetta delle avvertenze, laddove all’interno dell’alimento siano presenti particolari ingredienti. Le avvertenze da inserire sono quelle elencate nella seguente tabella:
Inoltre, è obbligatorio inserire un’avvertenza riguardante gli “eventuali effetti lassativi a seguito di un consumo eccessivo” qualora l’alimento dovesse contenere i seguenti edulcoranti (da soli o in combinazione) in concentrazione superiore a 10g/100g: lattitolo, maltitolo, sciroppo di maltitolo, mannitolo o xilitolo. Il limite di concentrazione sale a 25g/100g per: eritritolo, isomaltitolo, polidestrosio o sorbitolo.
Warning statements
Il warning statement riguarda un solo alimento: la pappa reale. Se presente in un alimento, l’avvertenza riguarderà la possibilità di “gravi reazioni allergiche o in alcuni casi la morte”. Da notare che questo warning statement è l’unica indicazione in etichetta, soggetta a requisiti di dimensionamento. Non deve mai essere inferiore ai 3mm (salvo per confezioni di piccole dimensioni dove l’altezza può essere ridotta a 1,5mm).
Mandatory declarations: come creare un’etichetta per l’Australia con riferimento alle indicazione degli allergeni?
Infine le mandatory declarations, che altro non sono che l’indicazione degli allergeni! Osserviamo in questo caso una differenza importante rispetto alle indicazioni relative agli allergeni che siamo abituati ad utilizzare. Difatti, gli allergeni devono obbligatoriamente essere indicati all’interno dell’elenco ingredienti e anche in un “contains statement” che deve apparire nelle vicinanze dell’elenco ingredienti.
All’interno dell’elenco ingredienti, gli allergeni devono essere indicati sempre, anche se lo stesso allergene deriva da più ingredienti. Inoltre vi è l’obbligo di utilizzare un carattere grassetto, che contrasti in maniera evidente con il fondo dell’etichetta.
Il “contains statement” dovrà riportare tutti gli allergeni presenti nel prodotto, di fatto andando a ripetere quanto già evidenziato in elenco ingredienti. Tuttavia ci sono delle eccezioni… Infatti per alcuni allergeni, in particolare i cereali contenenti glutine, in elenco ingredienti andrà indicato il cereale, mentre nello statement andrà indicata la presenza di glutine.
L’elenco ingredienti
L’elenco ingredienti non presenta particolari difficoltà, dato che l’obbligo è quello di riportarli in ordine decrescente di peso, denominandoli secondo quanto stabilito da uno standard (se presente), oppure con un nome comune o descrittivo che consenta al consumatore di comprendere la natura dell’ingrediente.
Un aspetto particolare riguarda la possibilità, laddove alcuni ingredienti possano/debbano essere sostituiti con diversi ingredienti che esercitino la stessa funzione, di elencarli entrambi. Si parla in questo caso di ingredienti che apportino delle variazioni minime nella composizione del prodotto, come possono essere due sostanze utilizzate per dolcificare o per salare.
Per quanto riguarda l’ingrediente caratterizzante, non ci sono requisiti particolari rispetto alle norme Europee. Vale a dire che la % dell’ingrediente caratterizzante andrà indicata quando l’ingrediente è:
- menzionato nel nome dell’alimento
- comunemente associato al nome dell’alimento dal consumatore
- enfatizzato in etichetta con parole, vignette, immagini ecc.
La data di scadenza
La data di scadenza o preferibile consumo esprimono concetti a noi molto familiari, applicandosi rispettivamente ad alimenti altamente deperibili o che non mantengano le caratteristiche organolettiche una volta superata la data riportata.
Le due modalità di indicazione sono “use by” e “best before”, seguite dalla data o da una indicazione del punto del packaging dove la data è stampigliata.
Il giorno va espresso sempre in forma numerica, il mese può essere espresso in numeri o lettere, l’anno deve essere espresso in forma numerica, con 2 o 4 cifre.
Le condizioni di conservazione e le modalità di utilizzo
Entrambe le indicazioni vanno accompagnate, se del caso, con le modalità di conservazione e utilizzo utili per garantire la sicurezza e/o la commestibilità dell’alimento.
La dichiarazione nutrizionale: come creare un’etichetta per l’Australia conforme?
La dichiarazione nutrizionale è probabilmente l’elemento della tabella più caratteristico, per il semplice fatto di essere piuttosto semplificata rispetto alle controparti Statunitense e Canadese e di somigliare molto al formato Europeo.
Il formato di presentazione di una tabella standard deve essere come quello di seguito:

Da notare un paio di particolarità: l’energia che deve essere espressa obbligatoriamente in kJ e, solo facoltativamente, anche in calorie; la serving size (e di conseguenza anche il numero di servings per package e le Quantity per serving da esprimere in tabella) è determinata arbitrariamente dal produttore. Non esiste perciò alcun riferimento specifico che permetta di uniformare la serving size dei diversi alimenti.
Sarà, come detto, il produttore a doverla determinare, in base a quale lui ritenga possa essere una porzione “ragionevolmente” consumabile da un adulto nel corso di un pasto.
La percentuale degli ingredienti caratterizzanti
Questa tabella potrà essere integrata anche con l’indicazione delle % Daily Intake (per porzione), utilizzando il format seguente:

La quantità netta
Un ultimo aspetto su cui vale la pena soffermarsi, dato che le sue specifiche trovano poco o nessun riscontro nelle altre normative sull’etichettatura, è quello relativo alla quantità netta. Se è vero infatti, che l’indicazione deve comparire sulla faccia principale dell’imballaggio, come comunemente prescritto per altri mercati, sono le regole di leggibilità che variano in maniera sensibile. Difatti, la grandezza dei caratteri con i quali deve essere indicata la quantità netta, varia in base alla “dimensione maggiore dell’imballaggio”, intesa come:
- Per contenitori rettangolari, la dimensione maggiore tra altezza, larghezza e profondità
- Per contenitori cilindrici, la dimensione maggiore tra altezza, circonferenza e diametro
I caratteri dovranno variare in grandezza, rispettando la seguente tabella:
Maximum dimension of package | Minimum character height of printed numbers/letters |
120 mm or less | 2 mm |
Over 120 mm but not over 230 mm | 2.5 mm |
Over 230 mm but not over 360 mm | 3.3 mm |
over 360 mm | 4.8 mm |
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto come creare un’etichetta per l’Australia con particolare attenzione alle indicazioni obbligatorie. Come per ogni normativa, anche in questo caso sono presenti numerose eccezioni e casi particolari, troppo numerosi per essere elencati in questa sede.